Secondo le informazioni fornite dal Dipartimento del Commercio, il flusso turistico negli Stati Uniti è gradualmente risalito nel 2022, tuttavia non ha ancora raggiunto i livelli precedenti la pandemia. Nell’arco dell’anno, il paese ha accolto oltre 50,8 milioni di visitatori, segnando un incremento del 128% rispetto al 2021, un periodo in cui il turismo era fortemente limitato dalle misure anti-covid. Nonostante ciò, il totale è ancora inferiore a due terzi rispetto al numero di turisti registrati nel 2019, ossia l’anno precedente l’inizio della pandemia. Tuttavia, i dati di dicembre 2022 mostrano un avvicinamento progressivo ai numeri del 2019, con quasi tre quarti del livello dei visitatori di quel periodo.
Per quanto riguarda i viaggi effettuati dagli americani all’estero, questi sono stati più numerosi nell’ultimo anno, con poco oltre 80 milioni di partenze per soggiorni brevi, corrispondenti all’80% del livello del 2019 e con un aumento del 65% su base annuale. A dicembre, le partenze hanno quasi raggiunto i numeri pre-pandemia, con 8,3 milioni di viaggi, pari al 94% degli americani che avevano viaggiato nel dicembre 2019.
I risparmi accumulati dagli americani durante la pandemia hanno fornito un forte sostegno all’economia del paese, nonostante l’aumento dei tassi della Federal Reserve (Fed) per contenere l’inflazione, la quale a febbraio era ancora al 6% su un anno. In particolare, Messico e Canada, paesi confinanti con gli Stati Uniti, sono risultati essere le principali mete e fonti di questi brevi soggiorni turistici.
Riguardo ai visitatori, i principali paesi di provenienza dei turisti che viaggiano negli Stati Uniti, oltre agli altri due paesi del Nord America, sono il Regno Unito, il Brasile e la Francia. Il numero di turisti provenienti dall’Europa occidentale che si sono recati negli USA è quasi quintuplicato grazie all’erogazione delle restrizioni di viaggio. Inoltre, i viaggiatori americani tendono a preferire per le loro vacanze i paesi del Nord America e dei Caraibi (più del 50%), rispetto all’Europa occidentale (20%), dove si è osservato un triplicazione del turismo statunitense nell’arco di un anno.