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Un’opera che ricorda il passato
Il 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, Rai 1 trasmetterà ‘La bambina con la valigia’, un film tv ispirato all’omonimo romanzo di Egea Haffner e Gigliola Alvisi. Questa data è significativa, poiché serve a commemorare l’eccidio delle foibe e l’esodo istriano, eventi tragici che hanno segnato la storia italiana del Novecento. La pellicola, diretta da Gianluca Mazzella, si propone di far rivivere le memorie di un’epoca buia, attraverso gli occhi innocenti di una bambina.
La trama e il contesto storico
Ambientato a Pola nel 1944, il film racconta le vicende della famiglia Haffner, in particolare della giovane Egea. Con la guerra che volge al termine, la città è sotto attacco degli Alleati, considerata un obiettivo strategico. La storia si intensifica nel 1945, quando il regime di Josip Tito inizia a esercitare il suo controllo sull’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, regioni che fino a quel momento erano italiane. La narrazione si concentra sulla scomparsa del padre Kurt, un evento che segnerà profondamente la vita della famiglia e della piccola protagonista.
Le riprese e la scelta dei luoghi
Le riprese del film si sono svolte principalmente in Friuli Venezia Giulia, una regione che gioca un ruolo cruciale nella storia. Pola, oggi parte della Croazia, è stata ricreata in diverse località italiane, tra cui Grado e Gorizia. Il regista Mazzella ha rivelato che le riprese a Pola sono state limitate a un solo giorno, mentre molte scene sono state girate a Trieste, in particolare tra Sistiana e la spiaggia dei Filtri di Aurisina. Questo lido, noto per la sua bellezza naturale, offre un contesto suggestivo che contrasta con le dure realtà della guerra.
Un messaggio di speranza
‘La bambina con la valigia’ non è solo un racconto di sofferenza e perdita, ma anche un inno alla resilienza e alla speranza. La storia di Egea rappresenta la lotta per la sopravvivenza e la ricerca di un futuro migliore, nonostante le avversità. Attraverso la narrazione di eventi storici, il film invita gli spettatori a riflettere sull’importanza della memoria e della riconciliazione, elementi fondamentali per costruire una società più giusta e consapevole.