Kyoto, l’ex capitale del Giappone, è da sempre un luogo molto apprezzato dai turisti. Tuttavia, il noto distretto delle geishe, Gion, ha dovuto gestire alcuni inconvenenti causati dal comportamento inappropriato di alcuni ospiti. Frequentemente, i turisti affollano le stradine strette del quartiere, accompagnati da guide che tengono lezioni per diverse ore. Isokazu Ota, segretario rappresentante della area al Consiglio del Lato Sud della città, ha dichiarato che, a causa delle lamentele ricevute, alcuni vicoli privati sarebbero stati chiusi. A partire da aprile, le autorità prevedono di installare cartelli per chiedere ai turisti di evitare le strade private. Isokazu Ota ha sottolineato che tale drastica misura è stata adottata nell’arduo tentativo di preservare la tranquillità e la riservatezza tanto necessarie in quella zona.
Nel distretto di Gion, a Kyoto, stradine contorte portano a splendide case da tè dove le geishe e le giovani maiko eseguono danze e musiche tradizionali. Purtroppo, alcuni visitatori hanno disatteso gli avvisi, insistendo nel mantenere una distanza di rispetto e nel non toccare i preziosi kimono delle donne. Inoltre, alcuni residenti del quartiere hanno denunciato violazioni di domicilio e invasione di proprietà privata.
Per porre rimedio a una serie di problemi, si prevede l’installazione di un cartello bilingue, inglese e giapponese, che dichiara l’accesso pedonale limitato alla strada, essendo essa privata. È prevista una sanzione di ¥ 10.000 (circa 68 dollari USA) per chi trasgredisce. Questa restrizione si applica solo ad alcuni blocchi di Gion, permettendo così a Kyoto di rimanere completamente fruibile ai turisti. L’irritazione espressa dagli abitanti segnala però una crescente tensione legata all’intenso afflusso turistico nella regione, nonostante l’economia giapponese sia strettamente legata alle entrate turistiche per il suo sviluppo.
Negli anni sono sempre più emerse critiche dai residenti riguardo ai turisti troppo entusiasti, sebbene il problema sia stato temporaneamente attenuato per effetto del rallentamento portato dalla pandemia di COVID-19. Ora però, con il ritorno dei visitatori, la problematica è tornata prepotentemente in evidenza. Lo scorso dicembre, il consiglio locale ha richiesto interventi significativi al governo della città per contrastare il comportamento poco rispettoso di alcuni turisti, essendo il loro distretto “non un parco divertimenti”.
Alcuni visitatori intraprendono l’attività di fotografi dilettanti, scattando all’istante foto appena vedono una geisha che cammina lungo le tradizionali e a volte strette vie, che in alcuni casi non superano i 2 metri di larghezza.
Nel mese di gennaio si è registrato un incremento del 79,5% del numero di visitatori stranieri comparato all’anno precedente, tornando ai livelli del gennaio 2019. La maggioranza dei turisti proveniva dalla Corea del Sud, seguiti da quelli di Taiwan e Cina.