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Un incontro indimenticabile con Virna Borgogno
Durante una serata dedicata alla presentazione di vini, ho avuto il privilegio di incontrare Virna Borgogno, una donna che incarna la forza e la passione del territorio delle Langhe. Non fu tanto il Barolo sul suo tavolo a colpirmi, quanto piuttosto il suo bianco audace chiamato “Sto fuori”. Quando le chiesi del vino, la sua risposta mi rivelò un’anima inquieta, una voglia di evasione che l’aveva portata a creare il Timorasso. Da quel momento, la schiettezza e la determinazione di Virna mi conquistarono, mentre assaporavo i suoi meravigliosi Barolo.
La storia dell’azienda Borgogno
Virna Borgogno gestisce l’azienda insieme alla sorella Ivana, portando avanti una tradizione familiare che affonda le radici nel primo dopoguerra. Il nonno e il padre di Virna iniziarono a produrre vino in un’epoca in cui la sopravvivenza era la priorità. Con il passare degli anni, l’azienda si è evoluta, passando da una produzione prevalentemente orientata alla quantità a una ricerca costante della qualità. Attualmente, dispongono di 12 ettari di vigne, a cui si aggiungono altri 8 ettari in affitto, per un totale di circa 80.000 bottiglie all’anno, un traguardo significativo per un produttore di Barolo.
Un percorso difficile per una donna nel mondo del vino
Negli anni ’80, nel cuore delle Langhe, la situazione per le donne nel settore vinicolo era complessa. Virna e Ivana erano figlie di un produttore in un’epoca in cui le donne erano spesso escluse dalle decisioni aziendali. Tuttavia, il padre Lodovico si rese conto della necessità di un cambio di passo e scelse Virna per guidare l’azienda. Con una determinazione incrollabile, Virna si iscrisse alla facoltà di Enologia e divenne la prima donna in Italia a laurearsi in questo campo nel 1991. Questo traguardo storico non fu solo un successo personale, ma un passo significativo per le donne nel mondo vinicolo.
Il passaggio di testimone e il riconoscimento della qualità
Il passaggio del testimone tra padre e figlia richiese tempo e pazienza. Nonostante il carattere forte di Lodovico, la sua generosità e lungimiranza lo portarono a dare fiducia a Virna, che nel 2005 prese ufficialmente le redini dell’azienda. Sotto la sua guida, l’azienda ha evoluto la sua produzione, puntando su scelte enologiche innovative e sulla qualità dei vini. Virna non si è mai accontentata di seguire la tradizione, ma ha sempre cercato di innovare, di capire le peculiarità del territorio delle Langhe e di come queste si riflettano nei suoi vini.
La forza di una donna nel settore vinicolo
Virna Borgogno non è solo una produttrice di vino; è una pioniera. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione ha portato nuovi venti nel mondo del vino. La creazione di etichette con il suo nome è stata una scelta strategica per affermarsi nel mercato, sdoganando un cognome che rappresentava una lunga storia. Con la sua schiettezza e pragmatismo, Virna ha dimostrato che la qualità può e deve essere al centro della produzione vinicola. Ogni annata porta con sé sfide diverse, e lei affronta queste sfide con la consapevolezza di essere parte di una tradizione che evolve continuamente.
Il futuro dei vini delle Langhe
Virna guarda al futuro con entusiasmo. Con un figlio in gamba, Lorenzo, pronto a entrare nel mondo del vino e con i suoi figli che la incoraggiano a continuare. La sua storia rappresenta non solo il successo di una donna, ma il progresso di un intero settore. I vini di Virna Borgogno sono un riflesso della sua personalità: unici, forti e, soprattutto, capaci di lasciare un segno. La sua eleganza risiede nella genuinità e nella passione con cui affronta il suo lavoro, rendendola non solo una produttrice di vino, ma una vera e propria signora delle Langhe.